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Parrocchia della Resurrezione Voghera

Lc 6,27-38

Pubblicato il4 Maggio 20254 Maggio 2025

Testo Lc 6,27-38

(edizione Bibbia CEI 2008)

27Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. 29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

Commento a cura del Gruppo Donne

Il bene e il male

Il brano ci porta al cuore del messaggio cristiano, in maniera stringente e pratica. Rappresenta la chiave della nostra fede ma anche della nostra vita di relazione.

Ma cosa significa amare chi (ci) fa o ha fatto del male? Pare impresa impossibile ma non possiamo ritagliarci una fede che ci vada bene: se non pensiamo sia possibile inevitabilmente rischiamo di ricadere nella legge del taglione e nelle logiche di guerra. Invece, se si riesce ad uscire dalla logica della rivincita si ottiene la liberazione, libertà innanzi tutto dal risentimento.

Citato l’apostolo Paolo che afferma “vinci il male con il bene” che può essere di aiuto perché invita a sgombrare il campo dalle contingenze emotive e riflettere più oggettivamente sul bene e male.

Ci chiediamo chi sono i peccatori citati nel brano. Alcune risposte possibili: chi è indifferente, non ascolta le parole del Vangelo; chi non vive il dono della gratuità; chi crede di essere nel giusto, come nella parabola del fariseo e pubblicano al tempio (Vangelo di Luca).

Misericordia?

Possiamo tradurre amore con misericordia? Misericordia viene dalla parola ebraica che indica il grembo, l’utero. Un termine che non implica necessariamente provare affetto ma assumere un atteggiamento proattivo e “di pancia”, non di calcolo. Ci sembra più fattibile: cercare di mettersi nei panni degli altri, di comprendere le motivazioni delle loro azioni, prendersene cura, andare oltre al male che ci è stato fatto per evitare che se ne produca di aggiuntivo; perdonare, accettando di necessitare di tempo per riuscire a farlo con sincerità; fare dove possibile giustizia,  perché la giustizia facilita il cammino del perdono; instaurare con le persone relazioni vere, profonde e solide, perché questo aiuta a comprendersi reciprocamente in caso di discordia.

Meditiamo se però questo non sia una solo una parte di esprimere l’amore di Dio, il quale ha nei confronti delle persone umane non ha solo accudimento ma anche il piacere della compagnia e l’amore.

La rivelazione delle possibilità

Comprendiamo che il brano, come tutto il Vangelo, non ci dà ordini o consigli per ottenere qualcosa in cambio, è invece la rivelazione delle possibilità. Ci dice che possiamo avere l’aiuto di Dio affinchè si realizzino queste possibilità. E’ umano che in alcune circostanze non riusciremo a viverle appieno ma ciò non toglie che esse rimangano un orizzonte verso il quale tendere e che comprende: il passaggio dalla reciprocità alla gratuità, la forza del farsi prossimo al dolore dell’altro che ci ha fatto soffrire superando la naturale resistenza.

Questo brano ci offre il ritratto di chi è Dio, cioè descrive la relazione di Dio con noi, e allora noi guardando a lui possiamo diventare sue figlie.

 

Strada Oriolo 7, 27058 Voghera (PV)

Telefono: 0383/369578

E-mail: parrocchia.resurrezione@gmail.com

Parroco pro tempore: Don Pio Francesco Lovetti

Leggi qui il nostro REGOLAMENTO PRIVACY

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