“Avete inteso… ma io vi dico”(Mt 5, 43)
Solo chi non sa dove andare fa un lungo cammino
Gv 20, 11-18 Maria… Rabbunì…
11Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Maria piange la morte del Salvatore,
Gesù risorto la chiama per nome,
le affida la più grande delle missioni: va a dire ai mie fratelli…
DALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE
AMORIS LAETITIA di Papa Francesco
Accompagnare nei primi anni della vita matrimoniale
218. D’altro canto, desidero insistere sul fatto che una sfida della pastorale familiare è aiutare a scoprire che il matrimonio non può intendersi come qualcosa di concluso. L’unione è reale, è irrevocabile, ed è stata confermata e consacrata dal sacramento del matrimonio. Ma nell’unirsi, gli sposi diventano protagonisti, padroni della propria storia e creatori di un progetto che occorre portare avanti insieme. Lo sguardo si rivolge al futuro che bisogna costruire giorno per giorno con la grazia di Dio, e proprio per questo non si pretende dal coniuge che sia perfetto. Bisogna mettere da parte le illusioni e accettarlo così com’è: incompiuto, chiamato a crescere, in cammino. Quando lo sguardo verso il coniuge è costantemente critico, questo indica che non si è assunto il matrimonio anche come un progetto da edificare insieme, con pazienza, comprensione, tolleranza e generosità. Questo fa sì che l’amore venga sostituito a poco a poco da uno sguardo inquisitore e implacabile, dal controllo dei meriti e dei diritti di ciascuno, dalle proteste, dalla competizione e dall’autodifesa. Così diventano incapaci di sostenersi l’un l’altro per la maturazione di entrambi e per la crescita dell’unione. Ai nuovi coniugi è necessario presentare questo con chiarezza realistica fin dall’inizio, in modo che prendano coscienza del fatto che stanno incominciando. Il “sì” che si sono scambiati è l’inizio di un itinerario, con un obiettivo capace di superare ciò che potrebbero imporre le circostanze o gli ostacoli che si frapponessero. La benedizione ricevuta è una grazia e una spinta per questo cammino sempre aperto. Spesso aiuta che si mettano seduti a dialogare per elaborare il loro progetto concreto nei suoi obiettivi, nei suoi strumenti, nei suoi dettagli.
Amarsi è vivere un amore nel tempo.
Da cosa nasce la pienezza di un credente in coppia?
Essere chiamato per nome, non lasciarsi vincere dai fallimenti e ricominciare.
Missione della coppia
La relazione d’amore non riguarda soltanto la coppia, non è un fatto privato, ma una chiamata ad una speciale relazione tra gli sposi, con Dio e con le altre persone.
Noi coppie, nel matrimonio, seguiamo la vocazione, la missione non solo di stare bene tra noi, ma di testimoniare la nostra relazione d’amore alle altre coppie, alla comunità e a tutti.
La coppia da sola non ha la forza e gli strumenti per questa missione: li trova nella relazione con altre coppie che percorrono la stessa via.
– Come possiamo vivere il nostro amore di coppia nella comunità dei credenti?
– Come il nostro guardarci, accoglierci, ascoltarci, amarci, perdonarci può essere motivo di riflessione per condurre le persone a rimettere in discussione il loro stile di vita e portarle all’amore di Dio?